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venerdì 5 settembre 2014

MANGIO MA NON CUCINO. Atto 5: Disabilità culinaria

La cosa che più mi fa sentire disabile in cucina è il taglio degli ingredienti: perché oltre ad un tagliere troppo piccolo su di un piano d’appoggio altrettanto piccolo e la capacità di optare per il coltello più inadatto all’alimento da tagliare; quando devo affettare qualcosa divento impossessata da spasmi inconsulti più che da movimenti. 

Se guardo per tv Rugiati ogni movenza sembra fatta con scioltezza, quasi un dinamismo naturale di cui tutti sono forniti data la rapidità con cui taglia qualsiasi cosa. E mentre lo guardo dimentico che io non sono uno chef, anzi sono la completa antitesi di un cuoco, la sua kryptonite. Presa da amnesia mi reco in cucina e tento l’impossibile. 

Sono capace di smembrare un cavolo cappuccio in mille pezzi indefiniti; l’affettatrice nemmeno la guardo dato che mi ci amputerei un dito anche da un metro di distanza e non parliamo del melone o dell’anguria. Questi due frutti sono corpulenti e tondi, quando una cosa ha tali caratteristiche è difficile da tener ferma, soprattutto se lo scopo è accoltellarla e farne anche delle fette guardabili. Ho scoperto che in commercio oltre ad adorabili sbuccia/taglia mele, vi sono anche similari strumenti per tagliare a fette cocomeri e meloni. Mi pare d’uopo che io mi rechi a breve in un apposito negozio a comprarmene uno … anche se forse sarò l’unica acquirente in Italia di tal prodotto. 

                                             
Cosa che invece piacerà anche a qualche lettore di tal disamina di ignoranza pratica è però un altro magico prodotto da cucina: un grembiule con sopra istruzioni per l’uso. Sono scritte su di esso al contrario di modo che indossandolo le si possano consultare e recano informazioni quali: quanti spaghetti buttare nell'acqua a seconda del numero dei commensali; come realizzare le varie tipologie di cottura di carne e uova; quali sono le ottimali dosi di burro da utilizzare ecc ecc… 

Spero che un giorno l’aiuto di tali strumenti mi permetta di presentare in tavola cibi che non sembrino già masticati; uova cotte e non un panetto di burro sopra a tre spaghetti.

Zevianna

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