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sabato 11 ottobre 2014

HO PAURA DELLA PENOMBRA. Atto 2: I Vampiri

Salve sudditi!
E' arrivato il momento di togliersi qualche sassolino dalle babbucce, vediamo il perché.

La moda del momento, in ambito cinefilo, letterario e videoludico, vuole gli zombie come soggetto principale per qualsiasi storia venga raccontata. Ma fino a qualche tempo fa andavano per la maggiore i vampiri e tutto quello che ci va dietro; umani che lottano contro i vampiri cattivi, uomini-lupo che danno la caccia ai vampiri e via dicendo (no, non so di cosa si parli in Twilight e non lo voglio sapere). Ma che cosa sono i vampiri? Esistono veramente o sono almeno esistiti in passato? Ebbene sì, possiamo dire che esistono e che girano in mezzo a noi.

Sebbene non sia pacifica come tesi, le storie sui vampiri, o meglio su esseri non umani che si nutrono del sangue o delle anime delle loro vittime, esistono fin dall'antichità, dalla cultura mesopotamica e romana in poi. Ma il concetto "moderno" di vampiro si consolida nell'Europa dell'est dal 1700 in poi: essi potevano essere una sorta di non morti che cacciavano gli umani, streghe, cadaveri maledetti o altre mostruosità. Per esempio, quando si bruciava una presunta strega, il suo cadavere veniva seppellito a testa in giù per evitare che si risvegliasse in seguito andando a caccia dei suoi esecutori (sigh....). Ma veniamo ai giorni nostri.

Il celeberrimo libro Dracula di Bram Stoker (1897) codifica il vampiro moderno: canini lunghi e aguzzi, viso pallido, fotosensibilità e irrefrenabile voglia di sangue. Tralascio la trama del romanzo, ma vi dico solo che vale la pena di leggerlo essendo uno dei migliori romanzi gotici dell'epoca. Ma la figura di Dracula da dove deriva? Molti credono che Dracula corrisponda a Vlad Tepes III, sovrano della Valacchia di metà '400, ma in realtà non è così. I vampiri sono esseri maledetti e mostruosi, mentre il Conte Vlad era un Re che per anni ha respinto l'invasione turca nell'est Europa, salvaguardano le nostre tradizioni cristiane; era un po' fissato con l'impalare la gente, soprattutto i turchi mussulmani (ma non solo), ma è anche grazie a lui che l'Europa è come la conosciamo oggi. Non avrebbe avuto senso usare una figura considerata tutt'ora come un eroe nazionale dai romeni (o rumeni? boh.. :-)) per identificare un essere abominevole.
[PUBBLICITA': no, non ho visto il film di Coppola basato sul racconto di Stoker, da quello che ho letto stravolge parti intere del libro, quindi mi rifiuto di guardarlo; non voglio neanche parlare di Van Helsing, dove si dà per assodato che Dracula sia Vlad Tepes III resuscitato dopo essere morto durante le guerre sante...]

Ma allora, da cosa è stato ispirato il nostro amico Bram Stoker? Nello stesso periodo in cui stava scrivendo il suo romanzo, lo scrittore stava studiando una malattia molto rara, la Porfiria Eritropoietica congenita, conosciuta ai giorni nostri come morbo di Gunther o come CEP. E indovinate come si manifesta: fotosensibilità alla luce solare (anche a quella ultravioletta), canini sviluppati (o meglio, un po' più appuntiti del normale), pallore dovuto all'anemia (la CEP appartiene ad un gruppo di malattie volgarmente identificate come gravi forme di anemia) e repulsione all'aglio. Nei casi più gravi questa malattia può ledere il sistema nervoso o mandare in coma profondo il soggetto; nei secoli passati, i malati di CEP che entravano in coma e quindi in una sorta di morte apparente, venivano seppelliti vivi, svegliandosi solo dopo qualche giorno, se non morivano di asfissia prima. Qualora fossero sopravvissuti alla sepoltura, correvano il serio rischio di essere identificati come cadaveri resuscitati o streghe per essere successivamente giustiziati a furor di popolo. Interessante no?

Si dia il caso che una persona a me un tempo molto cara e vicina fosse portatrice di tale morbo. Un morbo che causa sofferenza sin dalla nascita e che è degenerativo, quindi peggiora col tempo. Quando leggevo qualcosa che riguardava i vampiri e tutte le scemenze che ci vanno dietro, mi si chiudeva lo stomaco, volevo gridare a tutti: IDIOTI!. Per fortuna non l'ho mai fatto, ma pensare che una malattia che colpisce una persona a te cara venga mitizzata e ridicolizzata è molto dura. Come se si andasse a vedere un film in cui i malati di cancro entrano dalla finestra per mordervi il collo e trarre energia vitale. Ma non solo. A quando pensate che risalga l'ultima caccia ai vampiri? Negli anni settanta si era sparsa la voce che un vampiro si aggirasse nel cimitero di Highgate a Londra e tutta la vicenda si risolse "grazie" a Sean Manchester: autoproclamatosi cacciatore di vampiri, organizzò delle vere e proprie ronde anti-vampiro e dichiarò il cessato pericolo dopo aver personalmente bruciato il loro covo. Non venne fatto del male a nessuno, ma se si fossero accaniti contro un portatore di CEP, additandolo come vampiro?

Collegate la testa al culo ragazzi, sempre...

Conte Tamborazzi


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