Come me tanti altri si saranno
accorti, soprattutto nella stagione invernale, di un curioso fenomeno che tende
a riproporsi in modo abbastanza frequente ma a cui generalmente prestiamo
scarso interesse, ossia quello di ritrovarsi all’interno dell’ombelico dei
piccoli batuffoli di lanetta dall’origine apparentemente inspiegabile e
sconosciuta.
A questo fenomeno purtroppo non viene data l’attenzione che meriterebbe
e lo strano prodotto viene semplicemente rimosso senza porsi troppo domande; così un giorno -preso da un raptus di curiosità- decido di vedere se l’infinito
mondo del web sapesse darmi qualche risposta. La ricerca fu più breve del
previsto e una quantità di informazioni prima sconosciute mi sconvolse.
La sola
scoperta che tutto questo potesse avere anche un nome tecnico è stata di per sé incredibile e non da meno lo sono state tutte le altre curiosità
sull’argomento. Infatti il caso della formazione di questa “lanuggine
ombelicale” è stato addirittura studiato da ricercatori dell’università di
Sidney prima (2001) e dall’università di Vienna poi. Da questi
studi ne è derivata una pubblicazione dal titolo: “The nature of
navel fluff” dove viene spiegato come questo fenomeno sia dovuto all'attrito
della peluria corporea sulla biancheria intima e/o maglione.
L'argomento diventò una vera e propria mania per l’australiano Graham Barker che raccolse in modo
costante, per circa 20 anni, la lanuggine dal proprio ombelico guadagnandosi nell’anno 2000 un posto all'interno del Guinness World Records alla voce:“la più grande raccolta
di lanuggine prodotta dall’ombelico di una persona”.
Ma questo premio non
bastò a rendere veramente felice Graham, in quanto il suo sogno era ed è
tuttora, quello di raccogliere un quantitativo di lanuggine ombelicale
sufficiente per imbottire un cuscino (cosa non poco ripugnante
aggiungo io). Tuttavia sarà proprio lo stesso con tono sconsolato ad affermare qualche anno fa in un'intervista:
“dubito che nell’arco della mia vita, riuscirò a raccoglierne tanta da riempire
un cuscino”.
Tutta la mia stima (e un briciolo, o meglio un batuffolo, di ribrezzo) va allora al grande
Graham per la costanza nel realizzare il sogno più stupido (ma simpatico) che io
abbia mai sentito.
Vice Superstar

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