Da qualche anno a questa parte nel nostro buffo e bel paese
sembra esserci sempre di più un distaccamento dalla lingua ufficiale, non che
prima noi Italiani sembrassimo usciti tutti dall'Accademia della Crusca, ma
ultimamente è tutto un fiorire di nuove terminologie (nuove per noi) derivanti
dal mondo anglosassone, e che sembrano piacerci tantissimo oltre che
gratificarci e farci sentire molto più internazionali.
Parole come spread, austerity, smartphone, marketing e chi
più ne ha più ne metta, la lista sembra essere infinita e ormai ci siamo forse
dimenticati che in realtà non ci appartengono … ma quanto godiamo quando li
usiamo??? Quando diciamo: “metti un like su quella pagina”, “posta un selfie”. Il
massimo della libido personale poi la raggiungiamo quando descriviamo la nostra
posizione lavorativa: tutti diventiamo dei manager.
Il caro e vecchio
geometra diventa “project manager”, il caposquadra diventa “team manager”, il
responsabile vendite diventa “brand manager” e così via. Per i pochi rimasti
non manager di qualcosa spuntano nomi non meno allettanti e goduriosi, posizioni
di buyer, promoter, financial adviser, ecc. e questo ci basta e avanza per
farci sentire fieri del ruolo che ricopriamo, e tutti siamo più felici anche
con stipendi miseri.
Nonostante tutto questo sono sicuro che alla domanda: “
Which job do you hold?” (se poi così si dice!!!) una buona percentuale di noi
risponderebbe con una faccia rassegnata:
“Sorry, I
don’t speak english”.
Vicesuperstar

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